OIMap e le parole migranti

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OIMap

OIMap1 è uno strumento per visualizzare la distribuzione – e la dinamica – areale degli italianismi, ovvero un mapping tool, attualmente in fase di progettazione. Altri esempi di visualizzazione promettenti sono AdIS, diretto da Th. Krefeld e S. Lücke, e WOLD, curato da M. Haspelmath e U. Tadmor. OIMap è finalizzato alla rappresentazione cartografica delle dinamiche del contatto linguistico rivelate dai dati dell'OIM (Osservatorio degli italianismi nel mondo: http://www.italianismi.org), progetto dell'Accademia della Crusca diretto da L. Serianni e M. Heinz in collaborazione con un gruppo di lavoro internazionale (http://www.accademiadellacrusca.it/it/attivita/oim-osservatorio-italianismi-mondo).

Mentre gli elenchi di unità lessicali presenti in un dizionario o in una banca dati forniscono informazioni sfaccettate in maniera condensata, le mappe permettono di capire meglio la distribuzione geografica e le tendenze dinamiche delle relazioni di contatto tra le lingue. OIMap si basa attualmente su un software tool libero per la cartografia digitale (http://batchgeo.com) e intende delineare la direzione del contatto linguistico. Raffinando le opzioni di ricerca sarà inoltre possibile ottenere l’origine dialettale degli elementi presi in prestito. Pertanto, si potranno individuare varietà dialettali che hanno contribuito con un numero relativamente alto di prestiti al lessico di una, due o di tutte e tre le lingue riceventi. Se prendiamo il caso del veneziano (o, con un numero in confronto più basso di unità lessicali, il genovese), emerge un quadro più chiaro delle dinamiche areali. Facendo i conti risulta per es. che una maggioranza assoluta (per il genovese: 7 su 9) o relativa (per il veneziano: 15 su 45) degli elementi di prestito “migra” esclusivamente verso una sola lingua (rispettivamente il francese e il tedesco).

Per molte lingue esistono già delle liste elettroniche di italianismi, seppure non tutte pubblicate e disponibili finora, quindi l’integrazione del materiale esistente nella banca dati OIM dovrebbe presto portare a un progresso sostanziale. In breve saranno disponibili raccolte di italianismi in spagnolo, portoghese, catalano, polacco e ungherese; sono già avviati i lavori per altre lingue come il maltese, il macedone, il neogreco, il russo e il cinese mandarino. Con l’incrementazione della banca dati e l’aumentare del numero delle lingue riceventi diventerà possibile creare un’interfaccia con lo strumento OIMap. Il suo proposito è quello di creare una mappa delle varie regioni o macroaree linguistiche, indicando la migrazione lessicale che parte dall’italiano e dalle sue varietà.

La risorsa è accessibile attualmente cliccando il seguente link:
https://de.batchgeo.com/map/896aab31a2a4205702c37b310db708fd

Bibliographie

  • Heinz 2017 = Heinz, Matthias (Hrsg.) (12017): Osservatorio degli italianismi nel mondo: punti di partenza e nuovi orizzonti. Atti dell'incontro OIM (Firenze, 20 giugno 2014), Firenze, Accademia della Crusca.
  • Heinz 2017b = Heinz, Matthias (2017): Dal DIFIT all'OIM: sfide lessicografiche e prospettive di implementazione, in: Heinz 2017, Firenze, 21-38, enthalten in Id 1111.
  • Krefeld/Lücke 2012 = Krefeld, Thomas / Lücke, Stephan (2012): Atlante linguistico digitale dell’Italia e della Svizzera meridionale (AdIS) (Link).
  • OIM = Heinz, Matthias / Serianni, Luca (Hrsgg.) (2014ss): Osservatorio degli italianismi nel mondo (OIM), Firenze, Accademia della Crusca (Link).
  • Pizzoli 2017 = Pizzoli, Lucilla (2017): Per un dizionario degli italianismi nel mondo: rilancio di un progetto, in: Testi e linguaggi, vol. 11, 171-182.
  • Stammerjohann u.a. 2008 = Stammerjohann, Harro / Arcaini, Enrico / Cartago, Gabriella / Galetto, Pia / Heinz, Matthias / Mayer, Maurice / Rovere, Giovanni / Gesine, Seymer (2008): Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco, Firenze, Accademia della Crusca.
  • WOLD = Haspelmath, Martin / Uri, Tadmor (Hrsgg.): World Loanword Database (WOLD), 2009-, Als Abkürzung ist die Sigle WOLD üblich. (Link).
Questo testo riprende in parte Heinz 2017, §3.3.
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